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Nuovi metodi per pianoforte parte 3 – indicati per bambini

Metodi per bambini

Nuovi metodi per imparare a suonare il pianoforte

L’ora di musica

metodi per pianoforte bambiniNella gamma dei nuovi metodi per pianoforte questa pubblicazione, di Giulietta Capriotti, è rivolto alla propedeutica musicale, come preparazione allo studio dello strumento.
Viene proposto in 2 livelli:

  1. Per bambini di 4/5 anni
  2. Per bambini di 5/6 anni.

Attraverso un percorso graduale, semplice e divertente, gli allievi scoprono l’ambiente sonoro che li circonda, sperimentando il mondo dei suoni e affinando l’orecchio musicale, e mettono in pratica i concetti acquisiti suonando uno strumento a tastiera.

Alla fine dei due livelli, i piccoli allievi avranno acquisito tutte le nozioni e le competenze necessarie per scegliere il proprio strumento musicale ed affrontare agevolmente lo studio. 

Puoi trovarlo qui o anche nei maggiori book-store online. È completo di cd e di guida per l’insegnante.

Giudizio mio? Proprio insistete? Sono contraria a trattare i bambini da deficienti, a spiegare loro i concetti come a dei cretini: anche in tenera età, capiscono molto di più di quel che si crede. Obbligatorio però farli divertire e agire in prima persona, ma bisogna inventarsi la lezione ad ogni minuto: difficile eh? Per questo esistono questi metodi. Meglio che niente.


Leggere la musica giocando

metodi per pianoforte per bambiniNel titolo è già detto tutto. Serve proprio a far “leggere” (non “suonare”, ma proprio leggere a voce) la musica, preparando a quella che io reputo un’inutile esercitazione verbale: il solfeggio parlato. Quello cantato va già meglio. Per i cantanti. Ma il parlato, suvvia… Lo so, ma quando sento queste parole, “solfeggio parlato”, vado in bestia, scusate. Perché sono piena di mamme che mi portavano i figli accompagnandoli con la frase “mio figlio adorava la musica, prima. Poi ha fatto un anno di solfeggio e di musica non ne vuole più sentir parlare!” Poi ci pensavo io, a fargliela piacere di nuovo.
Nel solfeggio parlato, per continuare il discorso, il ritmo può venire espresso da chi lo esegue in modo del tutto personale, con accelerazioni o rallentamenti, e la lettura esce in parole, non in movimento delle dita o con l’uso del canto.
Perché ho acquistato questo corso? Perché sono curiosa, e non perdo mai la speranza di stupirmi.
Devo dire comunque che graficamente è stupendo, e ricco di espedienti come le cosiddette “carte da gioco”. E rimane nonostante tutto un testo utilissimo per gli insegnanti che vogliono intraprendere quel tipo di strada, perché no?

Lo potete trovare qui o, come sopra, nei maggiori negozi online.


Musica con figurenotes

metodi per bambiniQuesto è veramente interessante, o per meglio dire, “curioso”: non è lo stesso metodo detto con parole più facili, ma è proprio “diverso”. Un parere? Se avessi sette vite come i gatti lo fonderei con il mio metodo Limus, ma ce n’ho una sola, e anche piena “zipilla” diceva mia nonna. Non si legge (voglio dire “suona” in questo caso) per diversità di altezza, ma di colore; per me è una perdita di tempo, ma dato i risultati questo è un peccato veniale.

“Figurenotes” è stato ideato in Finlandia nel 1996: è un sistema alternativo per scrivere e leggere le note che non richiede alcuna conoscenza preacquisita e che permette di sviluppare abilità musicali e cognitive a partire dagli elementi di base del linguaggio musicale fino a elaborazioni più complesse. Ogni nota è rappresentata da un colore, mentre per le durate si utilizzano simboli diversi (croci, quadrati, cerchi e triangoli). Questo metodo permette di tradurre tutte le informazioni che si trovano sul pentagramma: non solo la linea melodica, ma anche altezze, durate, alterazioni, accordi, accompagnamento. Il libro presenta questo sistema che permette a tutti di imparare a leggere la musica e a suonarla.
Si trova qui o – non lo dico più – nei maggiori negozi online.
Disponibile anche un pdf con la spiegazione dettagliata del metodo.


Io cresco con la musica

metodi per bambiniQuesti li ho conosciuti personalmente, insegnanti entusiasti, coscienziosi, preparati ma anche pronti alle novità: Carla Pastormerlo ed Elena Rizzi. Docenti all’Accademia musicale Marziali di Seveso, buon per loro.
Qui potete vedere un’esauriente presentazione del metodo, ma qualche parola ce la dico anch’io.
Di fronte a cotanti personaggi non mi dovrei permettere se non di tacere rispettosamente, ma figuriamoci… Forse perché con Limus mi sono “viziata” a svincolare le note dal pentagramma… ecco, questa è la sola pecca, come anche un poco di “ingenuità” nel vestire il pallino del RE con una testa coronata… via, se quel pallino lo mettiamo da un’altra parte cambia, e cosa facciamo allora quando siamo, ad esempio, in chiave di basso? Lasciamo perdere, e godiamoci quest’opera, che accompagna il bambino dai 4 ai 10 anni. E non mi sembra poco.

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